Sui mutui è arrivato un importante aggiornamento che tranquillizza tante persone: ecco i dettagli della notizia attesa da tempo.
Il tema dei mutui tiene ancora banco ma questa volta con un aggiornamento che tante persone attendevano da tempo. Negli ultimi anni, i tassi sui mutui sono aumentati in maniera consistente rappresentando un problema per chi ogni mese è chiamato a pagare la rata di riferimento.
Dopo un periodo fortemente contraddistinto da notizie negative e rialzi consistenti, ora è arrivato un cambiamento che donerà un po’ di tranquillità alle persone che hanno un mutuo da pagare. Dopo gli affanni accusati negli ultimi 18 mesi, chi ha un mutuo a tasso variabile può tornare a respirare.
In questi mesi ci sono stati aumenti del 60-80%, generando rate molto alte da pagare. In questo caso c’è un cambio di rotta, con la prima rata del 2024 che sarà inferiore rispetto a quella pagata in media nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Mutui a tasso variabile, arriva una notizia positiva: si assiste ad una inversione di tendenza
L’inversione di tendenza negli indici Euribor, che influenzano le rate dei mutui variabili in Italia, consente ai cittadini di respirare un po’. Dopo aver raggiunto un picco del 4%, l’Euribor da 3 mesi ha iniziato a calare stabilendosi al 3,89% nell’ultima data lavorativa del 2023.
Questa contenuta riduzione consentirà di risparmiare già nella prossima rata. Ad esempio, su un mutuo di 200.000 euro con scadenza a 30 anni si verificherebbe un risparmio di 12 euro, pari a 144 euro all’anno. Ma le buone notizie non terminano con l’inversione di tendenza negli indici Euribor.
Il mercato prevede altri e importanti cali degli indici Euribor. Al momento, i contratti futures indicano un Euribor al 2,3% alla fine di quest’anno e al 2% al termine del 2025. In breve, gli investitori si attendono un dimezzamento del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea nell’arco dei prossimi 2 anni, con il tasso sui depositi che dal 4% passerà al 2%.
Se questo scenario si verificasse, si assisterebbe ad un risparmio davvero consistente. A fine 2025, seguendo il quadro previsionale, il risparmio mensile potrebbe aumentare a 227 euro, conseguendo un esborso annuo inferiore di quasi 3.000 euro e una riduzione del monte interessi complessivo di oltre 81.000 euro alla fine del contratto.
Per sapere se si intraprenderà questa strada bisognerà attendere le decisioni della BCE, guidata da Christine Lagarde. L’istituto non ha ancora discusso di tagli dei tassi nella riunione del 13 dicembre scorso e ha rimandato ogni decisione alla prima parte del 2024. Le incognite sono numerose e non bisogna essere sicuri di un quadro così ottimistico.