Il Bonus asilo nido è un importante strumento di aiuto per le famiglie: come richiederlo e le scadenze della domanda
Il Bonus asilo nido rappresenta una misura di sostegno fondamentale per le famiglie italiane. Attraverso questo contributo economico, lo Stato intende offrire un aiuto concreto a coloro che hanno figli tra gli 0 e i 3 anni, sia che frequentino un asilo nido pubblico o privato, sia che necessitino di assistenza domiciliare a causa di gravi patologie croniche. Vediamo insieme come funziona questo bonus, chi può richiederlo e quali sono le scadenze per la presentazione della domanda.
Il bonus è rivolto alle famiglie con bambini piccoli, specificatamente quelli fino ai 3 anni d’età. Sono due le categorie principali di beneficiari: da una parte ci sono i genitori dei bambini che frequentano un asilo nido; dall’altra, le famiglie in cui il minore necessita di assistenza domiciliare per gravi condizioni di salute. Questa misura vuole quindi essere inclusiva e rispondere a esigenze diverse all’interno del tessuto sociale.
Come richiedere il bonus
Per accedere al contributo è necessario presentare una domanda all’INPS entro il 31 dicembre 2024. Le modalità precise per la compilazione e l’invio della documentazione sono dettagliatamente spiegate sul sito istituzionale dell’INPS. È importante consultare questa fonte ufficiale per avere tutte le informazioni aggiornate e procedere correttamente nella richiesta del beneficio.
L’importo erogato varia significativamente in base all’ISEE minorenni della famiglia richiedente. Si va da un massimo di € 3.000 annui per quelle con ISEE inferiore a € 25.000, fino ad arrivare a € 1.500 annui per quelle con ISEE superiore a € 40.000. Una novità introdotta dalla legge di Bilancio 2024 riguarda l’aumento dell’importo massimo fino a € 3.600 per i neonati dal primo gennaio del medesimo anno appartenenti a nuclei con ISEE fino a €40.000 ed almeno un altro figlio minore di dieci anni.
La legge di Bilancio ha apportato modifiche significative alla gestione del bonus asilo nido, introducendo maggiori vantaggi economici per determinate fasce della popolazione nel tentativo di offrire un supporto più ampio alle famiglie italiane nel delicato compito dell’accudimento dei propri figli nei primissimi anni di vita.