A proposito del digitale terrestre, dopo le ultime novità sul sistema di trasmissione arriva una scoperta che sconcerta tutti sulla RAI.
In generale nel momento in cui arriva una novità bisogna concedere ad essa qualche momento per assestarsi e per permettere a tutti di adeguarsi. Ancor di più in Italia ma in generale in ogni angolo del mondo, però, è innegabile che alcune nuove fanno fatica ad essere accolte. Per loro stessa natura, o magari perché riguarda un dispositivo, come la televisione, che rappresenta un punto di riferimento per molte famiglie. E per persone che hanno età molto differenti tra di loro.
Per quel che riguarda il digitale terrestre, è noto che il 28 agosto del corrente anno è avvenuto il passaggio al nuovo standard di trasmissione, vale a dire DVB – T2. Per molti utenti non è cambiato granché e non hanno neanche riscontrato delle sostanziali differenze. Ma per altri le cose sono andate diversamente, perché magari si sono dovuti adeguare ed hanno acquistato un decoder nuovo. Affrontando una spesa di cui avrebbero fatto volentieri a meno. In tal senso, però, è stata fatta una scoperta da parte della RAI davvero molto dolorosa.
Ad annunciare, per così dire, questo duro colpo per il punto di riferimento della televisione nostrana è l’Auditel, i cui dati, come molti elementi di natura scientifica, sono davvero impietosi. Due canali a dir poco iconici di questa rete televisiva, vale a dire RAI Storia e RAI Scuola, hanno visto precipitare i loro dati relativi agli ascolti da quando è stato effettuato lo switch-off, come si dice in gergo tecnico, in questione. Complessivamente, infatti, di media queste due realtà hanno perso il 45% degli ascolti rispetto ai numeri dello stesso periodo dello scorso anno.
Il motivo che spiega questo crollo verticale è presto spiegato. Per loro, infatti, è stato effettuato il passaggio esclusivo a DVB – T2, che essendo una novità ha bisogno ancora di tempo. Richiede, infatti, continui processi di risintonizzazione che molti non fanno. Per tempo o perché magari non sono esperti a sufficienti in materia, in maniera legittima. Essendo solo all’inizio, è presto per dare delle sentenze definitive, ma in ogni caso sono dati allarmanti.
La spiegazione di questo tracollo è da spiegare soprattutto con il fatto che molti non hanno in casa dei televisori compatibili con questo nuovo standard di trasmissione. Per loro, da quando è avvenuto lo switch-off, è scomparsa la possibilità di trovare nell’elenco dei canali queste due realtà. Non a caso, hanno deciso di virare su RAI 1, che invece ha fatto registrare una significativa crescita.
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