In che cosa consiste il cosiddetto virus dei Puffi, perché si chiama così e quali disastri può causare nei computer che colpisce
Virus dei Puffi, detto così fa anche ridere. Ma chi ha scoperto di essere stato infettato da questo per niente buffo software dannoso, di ridere proprio non ne ha voglia. Questo è uno dei tanti esempi di attacchi DDoS (acronimo che sta per Distributed Denial of Service) e che agisce in maniera decisamente subdola, proprio come è tipico dei malware. Il virus dei Puffi agisce dirottando una enorme quantità di dannoso traffico spam nei confronti di un sistema, al punto tale da renderne impossibile il funzionamento.
Si arriva al punto di assistere ad un collasso dei server. Come mai il virus dei Puffi ha assunto questo nome? Si tratta di una sorta di “omaggio” al DDos.Smurf, che era già diffuso nel corso degli anni Novanta. E che agiva proprio nello stesso modo, anche se le situazioni di allora e di adesso erano molto diverse. Ai tempi il Virus dei Puffi generava dei pacchetti dati di piccole dimensioni, che però risultavano grandi per gli standard dell’epoca. Terabyte e petabyte risultavano un qualcosa di impensabile per la massa.
Queste piccole dimensioni avevano fatto venire in mente la ridottissima taglia dei Puffi, i celebri personaggi creati dal fumettista belga Peyo nel 1958. Tra il 1981 ed il 1989 ci fu poi una famosissima serie animata. E dagli anni Novanta, periodo in cui il virus dei Puffi ha fatto la sua apparizione, il suo modus operandi si è sempre rivelato disastroso e nefasto negli effetti arrecati a chi scopriva di essere stato colpito.
Ancora oggi non c’è un rimedio se si ha la sfortuna di essere stati presi di mira. Sono soprattutto le grandi aziende a rappresentare i bersagli preferiti dei pirati informatici che lanciano attacchi DDoS. Connesse a ciò ci sono anche altre azioni fraudolente come il furto di dati nei server attaccati ed altre conseguenze. Come ad esempio il danno di immagini ed economico che la cosa comporta nei confronti della parte lesa.
Per restare protetti il consiglio è sempre quello di dotarsi di un firewall di rete che sappia fare da filtro nei confronti del traffico di dati sul web. Ciò che è sospetto verrà stoppato. Poi bisogna pure tenere i propri dispositivi sempre bene aggiornati, allo scopo di potere fare affidamento su patch di ripristino il più efficaci possibili. Ed ovviamente non bisogna mai aprire mail dal contenuto sospetto, ed aprire link ed allegati presenti in messaggi sospetti.
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