Google ha recentemente fatto chiarezza circa la modalità incognito. Alcuni meccanismi presi per sacrosanti in realtà non sono come si crede
Un recente avviso riscontrato da molteplici utenti su Google, ha destato dei sospetti sulle modalità di funzionamento del sistema. Una delle funzioni più apprezzate è la modalità in incognito, nota a livello semplicistico per non salvare la cronologia utilizzata in quella modalità. Questo vale a prescindere dal dispositivo, che si tratti di mobile e tablet o di un normalissimo computer.
Ma un banner di avviso mostrato agli utenti ha totalmente cambiato questa condizione, facendo crollare in maniera vertiginosa tutte le credenze che i fan avevano sviluppato fino a quel momento. Nessuno si sarebbe mai aspettato una svolta del genere, ma visti i trascorsi dell’ultimo periodo c’era da aspettarselo.
Come funziona davvero la modalità in incognito
L’avviso comparso agli utenti che hanno aperto la navigazione in incognito, parlava del modo in cui vengono raccolti i dati raccolti dagli utenti anche in questa modalità. Il motivo? Una class action perpetrata nei confronti della grande G dal valore di 5 miliardi di dollari. L’ennesima stangata registrata nel giro di pochissimo tempo.
Le accuse riguardano la continua violazione della privacy degli utenti anche in incognito. Un principio effettivamente contraddittorio, che non garantisce l’anonimato in realtà promesso a coloro che utilizzano questa modalità. Per fortuna però, Google ha trovato il modo di risolvere questa situazione con le buone.
La risoluzione in questione consiste nell’aggiornamento dell’avviso che il popolare motore di ricerca ha fatto apparire ai suoi utenti. Il principio base, reso esplicito proprio da questo aggiornamento, è che la navigazione in incognito non garantisca affatto che il tracciamento via web dagli altri provider venga limitato o impedito. Dunque, in incognito non si può affatto navigare senza disturbi.
L’avviso specifica effettivamente come questa navigazione non cambi assolutamente il modo in cui i provider agiscono, e dunque il processo di raccolta dei dati dagli utenti rimane invariato. L’obiettivo dell’azienda è sicuramente quello di rendersi ancora più trasparente col passare del tempo, sperando naturalmente che nascano sempre meno equivoci del genere.
Per Google non è un periodo affatto semplice, tra update continui e difficoltà interne che stanno avendo ripercussioni anche a livello economico. La cosa importante però, anche per una questione etica, è che i fruitori del servizio rimangano al centro di qualsiasi iniziativa, con trasparenza e venendo informati di ogni cambiamento. Tutti principi precedentemente contestati al grande brand.