Sono davvero tante le criticità che stanno emergendo sul fronte mutui, e a farne le spese sono gli ignari cittadini.
Sappiamo tutti che il rialzo dei tassi d’interesse ha fatto schizzare alle stelle le rate dei mutui, e sempre più famiglie sono in difficoltà. Ma non è l’unico problema che sta emergendo e che porterà molto probabilmente a milioni in risarcimenti.
Parliamo di chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile e paga le rate da prima del 2015. Tutti (o quasi) gli Istituti bancari hanno messo delle clausole nel contratto di mutuo che adesso sono al vaglio della Giustizia. A scoprire “l’inganno” ci ha pensato Altroconsumo, la rivista specializzata in diritti dei consumatori.
Ecco a chi spetta il rimborso sui mutui, e come fare ad averlo
Solitamente chi stipula un mutuo a tasso variabile sa che la rata cambierà a seconda dei tassi del momento. Si tratta di un “azzardo” che però è spesso proposto come conveniente, infatti il tasso del mutuo variabile è più basso di quello fisso.
Il cliente della banca sa che potrà pagare di più se i tassi aumentano, ma anche che la rata diminuirà se i tassi diminuiscono. E invece non è così.
Le banche nelle clausole del contratto inseriscono quella definita “floor”. In pratica stabiliscono che anche se i tassi scendono, il cliente dovrà comunque pagare un certo tasso, deciso dalla banca stessa. Non è invece stabilito un tasso massimo, e possiamo capire molto facilmente il perché.
Altroconsumo però ha scoperto un dato molto interessante: tra il 2015 e il 2022 i tassi sono diminuiti e invece molti hanno continuato a pagare di più.
Dalle indagini è emerso che l’Euribor, dall’inizio del 2015 fino a maggio del 2022, è stato sempre negativo e “dal 2016 il tasso della Banca Centrale Europea è sempre stato zero“.
Chi aveva stipulato un mutuo a tasso variabile, dunque, avrebbe dovuto vedere abbassare la rata. Invece sembra che tantissime banche abbiamo fatto pagare di più per almeno 7 anni. Questo è avvenuto per colpa della sopra citata “clausola floor”, probabilmente sconosciuta anche da chi ha contratto un mutuo.
Altroconsumo ha dunque avviato un’azione legale nei confronti di numerose banche: praticamente quasi tutti gli istituti di credito hanno applicato la clausola e fino ad oggi sono già 23 le banche individuate che hanno effettuato questa azione scorretta. Secondo alcuni calcoli, chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, ha diritto a circa 2 mila euro di rimborso sugli interessi versati di troppo.
Chi pensa di rientrare nelle casistiche individuate da Altroconsumo dovrà contattare la rivista dei consumatori, per verificare se ha diritto al rimborso e poi inviare un reclamo alla banca.
Una volta prodotti tutti gli atti, e forse saremo di fronte a una sorta di “class action”, gli interessati dovranno attendere la decisione della Cassazione. La buona notizia è che in una recente sentenza della Corte d’Appello, la numero 2836 del 6 settembre 2022, si è riconosciuta la “vessatorietà della clausola Floor” e dunque ci sono speranze anche per il riconoscimento dei rimborsi.