Può succedere di saltare una rata del mutuo, ma c’è un errore che non si deve commettere, per non peggiorare la situazione. Ecco qual è
Nel corso della vita siamo soliti fare molti progetti, e tra questi, c’è sicuramente quello di acquistare una casa che diventi tutta nostra.
Il pensiero di averne una di proprietà, infatti, è allettante, soprattutto perché elimina l’impegno di dover pagare ogni mese un affitto, e inoltre, è un grande segno di indipendenza. Tuttavia, non tutti possono acquistarla subito, e c’è chi, per comprarla, deve ricorrere a un mutuo. Per ottenerlo, il procedimento è lungo e tortuoso, in quanto sono richiesti documenti e garanzie di un certo tipo, e dunque non vengono concessi con facilità. Spesso, infatti, bisogna ricorrere a un garante per ottenerlo.
Eppure, una volta ottenuto, arriva una fase ancora più difficile, ossia quella di riuscire a mantenere l’impegno preso. Purtroppo, non sempre le condizioni sono favorevoli, e magari possono capitare gravi imprevisti, come perdere il lavoro o cose meno gravi, che però, portano a saltare una rata. Il punto è che, saltando una rata, può succedere di commettere un errore inconsapevolmente. Ecco di quale si tratta.
Saltare una rata può rappresentare un problema serio, in quanto si possono avere delle conseguenze spiacevoli. In primo luogo, va precisato che una rata del mutuo si considera pagata in ritardo nel momento in cui la si paga con sei giorni di ritardo rispetto alla scadenza mensile.
Se, però, si superano i 30 giorni di ritardo, allora possono scattare gli interessi di mora, che il debitore dovrà pagare insieme all’importo della rata stessa. Per evitare qualsiasi tipo di problema, gli esperti consigliano di attivarsi fin da quando si ha la percezione di avere delle difficoltà nei pagamenti, in modo tale da evitare il peggio. Si deve informare tempestivamente la banca, nel momento in cui si prevedono delle difficoltà di pagamenti.
La banca proporrà diverse soluzioni: rinegoziazione del tasso di interesse, estensione della sospensione momentanea dello stesso, fino ad un massimo di 12 mesi. Il debitore, inoltre, potrà decidere di trasferire il finanziamento in un’altra banca o società finanziaria, di cambiare intestatario del mutuo, di avviare la procedura per l’esdebitazione, pure vendere in autonomia l’immobile prima che scatti il pignoramento. Dunque, le soluzioni per rimediare ci sono.
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