In una società come la nostra molte persone soffrono di forme più o meno gravi di ansia. In questi casi, la parola sbagliata al momento sbagliato può avere effetti devastanti.
Alzi la mano chi è immune dall’ansia. L’ansia è una sensazione a metà strada tra nervosismo, preoccupazione e inquietudine normalmente provata, in forme di intensità e gravità variabile, dall’essere umano. È presente anche in un ampio ventaglio di disturbi psichiatrici, tra cui il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo da panico e le fobie. Sebbene ciascuna di queste malattie sia un caso a sé, la caratteristica comune è data dalla sofferenza.
Spesso l’ansia si accompagna a sintomi fisici come un respiro affannoso, senso di vertigini, sudorazione, battito cardiaco accelerato e/o tremore. E va da sé che i disturbi d’ansia tendono a modificare sensibilmente il comportamento quotidiano delle persone, inducendole anche a evitare certi individui, certi ambienti e certe situazioni. Ecco perché quando ci si trova a interloquire con un soggetto ansioso bisogna prestare estrema attenzione a quel che (non) si dice.
Si tenga presente che l’ansia è una normale risposta a un pericolo oppure a una condizione di stress psicologico. L’ansia di tipo normale (cioè non patologico) affonda le sue radici nella paura e, a ben vedere, è importante perché funzionale alla nostra stessa sopravvivenza. Quando sta affrontando un pericolo, l’ansia induce la risposta di attacco o di fuga.
In associazione a questa risposta, si verificano diversi cambiamenti fisici, come l’aumento del flusso ematico al cuore e ai muscoli, che forniscono l’energia e la forza necessaria per far fronte alla condizione di pericolo (la stessa cosa succede quando si fugge da un animale aggressivo o dall’attacco di un aggressore). Ma oltre alle azioni e reazioni fisiche ci sono anche le parole, da dosare con estrema attenzione.
Ci sono frasi che possono ferire chi le ascolta e che contribuiscono solo a “perpetuare lo stigma” in relazione alla salute mentale. “Le persone che soffrono di ansia meritano la nostra empatia e il nostro rispetto”, afferma lo psicologo Pedro Coutinho. In quest’ottica, l’esperto elenca otto cose che non si dovrebbero mai dire alle persone che soffrono di ansia.
1. “Devi solo mantenere la calma”
2. “Non pensarci adesso”
3. “Non c’è bisogno di piangere”
4. “Stai esagerando”
5. “Ci sono persone che stanno peggio di te”
6. “Non essere così pessimista”
7. “Bisogna pensare in positivo, passerà”.
8. “Potrebbe andare molto peggio, non lamentarti”.
Morale: ascoltare sempre, giudicare (anche velatamente) mai.
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