La normativa riguardante sfratto e subaffitto è stata recentemente aggiornata. Ecco tutte le novità che sono emerse a riguardo
La pratica del subaffitto è parecchio diffusa. Talvolta si tende a dare per scontato che chi abiti all’interno di un immobile detenga un contratto di locazione apposito. In realtà non sempre le cose stanno così, anzi. Proprio per via di un utilizzo sempre più frequente di questa pratica, la credenza appena sottolineata sta venendo meno.
Non viene tollerata in determinati rapporti tra il locatore e l’inquilino, ma in linea di massima è una condizione spesso accettabile. Ma cosa succede quando si verificano le condizioni necessarie per lo sfratto? In questo caso le cose cambiano, e sono cambiate a proposito di una revisione della legge precedentemente in essere.
Nel caso in cui si subisca uno sfratto durante il subaffitto, la procedura avviene esattamente come avverrebbe in assenza di questa condizione. Ciò significa che si applica nei confronti del sub-conduttore, senza alcuna possibilità da parte sua di fare ricorso per opporsi a questa situazione.
Oltretutto, il sub-conduttore avrà l’obbligo di pagare i canoni di debito fino a che non scadrà il contratto di permanenza all’interno dell’immobile. E questa condizione sarà valida anche in caso di danni, causati ovviamente da parte del sub-conduttore reo di aver fatto ciò.
Contrariamente a quanto supposto poche righe sopra, c’è una parziale tutela nei confronti del sub-conduttore. Ovvero, l’inammissibilità di un’intimazione di sfratto per morosità. Nel caso in cui ci dovessero essere delle irregolarità nel contratto, infatti, non sarebbe possibile fare valere le proprie ragioni intimando allo sfratto. Dovrà essere una procedura posta sotto la lente di ingrandimento della giustizia.
Nel caso in cui invece la sub-locazione sia prevista dal contratto firmato dalle due parti, allora la procedura di sfratto potrà essere applicata senza mezzi termini. Esistono, a questo proposito, due tipi di casi legittimi. Il primo caso è quello attivo, dove ciò dipende fortemente dalla disponibilità del bene. La seconda “legittimazione” è invece di natura passiva, dove la responsabilità principale spetta al conduttore.
Una serie di paragrafi non di immediata comprensione, ma che fanno capire ancora di più quanto importante sia stato questo cambiamento in termini legislativi. Comprendere soprattutto il glossario di questa parte di diritto, aiuterà sicuramente a districarsi meglio all’interno di temi così complicati.
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